CulturaItalia è il Portale del Ministero per i beni e le attività culturali (Mibac) per l’accesso integrato in rete al patrimonio culturale italiano con una nuova piattaforma in stile web 2.0. Tra le novità: la veste grafica, il potenziamento del sistema di ricerca e l’incremento dei contenuti grazie all’adesione di nuovi partner e al progetto “MuseiD-Italia” dedicato ai capolavori artistici dei musei italiani. Un motore di ricerca open source ad alta tecnologia, una maggiore multimedialità e iterazione con gli utenti, più servizi e nuove iniziative editoriali: è quanto propone la nuova versione di CulturaItalia.
CulturaItalia è un progetto innovativo in continua evoluzione, i cui obiettivi complessivi sono condivisi con le Regioni, gli Enti locali, le Università, che giocano un ruolo importante nella realizzazione dell’iniziativa. Propone un accesso integrato e innovativo al mondo della cultura italiana e consente di scoprire risorse di ogni genere attraverso una ricerca simultanea su numerose basi di dati di musei, biblioteche, archivi, gallerie, mostre, monumenti, messe a disposizione dai partner; è una rete collaborativa in costante crescita; un patrimonio di dati che si arricchisce continuamente grazie all’adesione di nuovi soggetti e realtà istituzionali. Oggi sono presenti sul portale circa 2,5 milioni di risorse culturali - che arriveranno a 4 milioni entro il 2012 - messe a disposizione dai partner del progetto, migliaia di articoli culturali, news e informazioni di servizio, una guida ragionata a 5mila siti web culturali italiani e centinaia di file video.
Con CulturaItalia, anche il nostro Paese presenta in rete un portale nazionale in linea con quelli di molti altri paesi europei. Il portale si basa su una importante esperienza che ha visto il MiBAC coordinare numerosi progetti europei nel campo della digitalizzazione del patrimonio culturale e per l’accesso e la fruizione in rete. Lo scambio continuo con gli altri paesi UE, ha garantito una conoscenza condivisa di standard e linee guida.
CulturaItalia, in quanto aggregatore nazionale di contenuti, contribuisce alla realizzazione di Europeana, la Biblioteca Digitale Europea con cui condivide l’uso degli stessi modelli e tecnologie: attualmente sono stati inviati al portale europeo tramite, CulturaItalia oltre 1,5 milioni di contenuti culturali.
CulturaItalia è, inoltre, un Piano d’Azione, avviato nel 2005, finalizzato alla digitalizzazione del patrimonio culturale e alla sua fruizione in Rete. Ciò ha consentito non solo il coinvolgimento di 400 istituti, ma anche la creazione di un Network digitale che ha dato vita a oltre 150 siti web di prestigiosi istituti culturali e a una infrastruttura che collega circa 500 realtà.
Una speciale sezione di Culturaitalia riguarda i capolavori artistici conservati nelle strutture museali italiane, insieme con l’anagrafe nazionale dei ‘luoghi della cultura’, condivisa con le Regioni e l’Istituto nazionale di statistica (Istat): si tratta di “MuseiD-Italia”, la digital library dedicata ai musei, in arrivo nella prossima primavera.
CulturaItalia e MuseiD-Italia sono parte del Piano di e-Goverment 2012 del Dipartimento per la digitalizzazione della P.A. e dell’Innovazione tecnologica del Ministero della pubblica amministrazione e innovazione.
CulturaItalia
martedì 6 marzo 2012
lunedì 27 febbraio 2012
I musei del mondo rurale: un volume e un sito interattivo
Altri eventi
I musei del mondo rurale: un volume e un sito interattivo
La collezione di ceste, gabbie, fiaschi dell’Ecomuseo della civiltà palustre di Villanova di Bagnacavallo, gli oggetti legati alla tradizione dell’olivocultura che trovano una suggestiva collocazione nel Museo etnografico di Valliano di Montescudo. Il carro stracolmo di masserizie, tutta la ricchezza della tipica famiglia del mezzadro, che domina una delle sale del Museo della civiltà contadina di San Marino di Bentivoglio. La collezione di oltre 60 mila oggetti di vita quotidiana che tappezza pareti e soffitti del Museo Guatelli di Ozzano Taro. E ancora il Museo di Gattatico dedicato ai Cervi, famiglia simbolo della Resistenza, ma anche famiglia di contadini progressisti e intraprendenti, in cui l’amore per la terra diventa ferma volontà di riscatto sociale.Sono solo alcuni esempi della ricchezza e della originalità delle collezioni ospitate da 16 tra i più significativi Musei rurali presenti in Emilia-Romagna e contraddistinti dal marchio “Musei di Qualità”, che trovano ora spazio nel volume I Musei del Mondo Rurale in Emilia-Romagna realizzato dall’assessorato regionale all’Agricoltura e dall‘IBC.
Oggetti della vita quotidiana, attrezzi per il lavoro nei campi, testimonianze di mestieri e tradizioni, luoghi di vita e di lavoro: di ogni Museo l’opera illustra le collezioni, inquadrandole nel contesto storico e sociale del territorio.
I 16 Musei raccolti nel volume sono: Museo della civiltà contadina di Piacenza; Museo Uomo e Ambiente di Neviano degli Arduini (PR); Museo Ettore Guatelli, Ozzano Taro, Collecchio (PR); Museo dell’agricoltura e del mondo rurale, San Martino in Rio (RE); Museo Cervi, Gattatico (RE); Museo della civiltà contadina, Bastiglia (MO); Museo della bilancia, Campogalliano (MO); Museo della civiltà Contadina, San Marino di Bentivoglio (BO); Museo etnografico Laborantes, Porretta Terme (BO); Museo della bonifica e Museo delle Valli, Campotto di Argenta (FE); Ecomuseo della Civiltà palustre, Villanova di Bagnacavallo (RA); Museo etnografico romagnolo B. Pergoli, Forlì; Museo della Marineria, Cesenatico (FC); Museo degli usi e costumi della gente di Romagna, Santarcangelo di Romagna (RN); Museo etnografico di Valliano di Montescudo, (RN).
“I Musei del Mondo Rurale in Emilia-Romagna nasce con l’obiettivo di far conoscere questa storia a tutti i cittadini emiliano-romagnoli e specialmente ai più giovani” - ha affermato l’assessore Tiberio Rabboni - “ La memoria contadina rappresenta uno dei fondamenti dell’identità della comunità regionale, ma è anche una importante leva di sviluppo: in un mercato agroalimentare ricchissimo di offerte, i prodotti emiliano-romagnoli si distinguono proprio perché sono in grado di interpretare valori e tradizioni. Per questo stiamo lavorando a un progetto più ampio dedicato alla memoria contadina di cui questo volume è un primo passo”.
Secondo il presidente dell’IBC Angelo Varni “il nostro passato rurale non è morto, ma si riflette in una realtà economica ancora molto attiva. Una ragione di più per non disperdere la ricchezza di questo peculiare patrimonio culturale e sociale”.
Il volume cartaceo è affiancato da una versione “sfogliabile” online e da un’applicazione web scaricabile gratuitamente dai siti dell’assessorato all’agricoltura e dell’IBC dal 1° marzo.
Musei Mondo Rurale ER App (disponibile dal 1 marzo 2012)
Accessibile da qualsiasi smartphone o tablet connessi a Internet, la Musei Mondo Rurale ER App si configura come un sito internet, visualizzabile tramite un’icona app nel menù applicazioni. Un filo diretto con i potenziali visitatori, aggiornabile in tempo reale con un semplice refresh.
L’App fornirà una scheda dedicata ad ogni Museo, con l’indicazione delle tre cose da non perdere, slide show con le immagini delle sale e delle opere, eventuali prodotti audiovisivi, orari e informazioni di servizio. Potrà inoltre informare su tutti gli eventi, sagre, mostre dedicati alla civiltà contadina. Sarà anche presente una mappa dei Musei che funzionerà come Google Map, permettendo la georeferenziazione dei siti con suggerimenti su cosa visitare nel territorio circostante: chiese, castelli, monumenti, Strade dei Vini e dei Sapori, uffici turistici, ecc.
L’App sarà interattiva e avrà una funzione social con la possibilità per il visitatore di lasciare un commento sulla visita. Infine permetterà di scaricare direttamente la versione sfogliabile del libro e altri materiali di approfondimento.
Terre Nuove. Immagini dell’archivio fotografico dell’Ente Delta Padano
A Jolanda di Savoia, venerdì 2 marzo 2012, dalle ore 10.30, un convegno e una mostra fotografica dedicati al paesaggio del territorio di bonifica. Al convegno, dal titolo "Il ruolo del progetto del paesaggio per il territorio di bonifica del basso ferrarese", a cura di Francesca Padovani e Francesca Benini, seguirà, alle 12.30, l'inaugurazione della mostra “Terre Nuove. Immagini dell’archivio fotografico dell’Ente Delta Padano”.
L'allestimento della mostra propone una selezione di 60 fotografie tratte dall’archivio fotografico dell’Ente per la Colonizzazione del Delta Padano istituito nel 1951 per gestire nei territori del Delta la riforma agraria sulla base della “legge stralcio” dell’anno precedente.
La mostra, curata da Priscilla Zucco, Stefano Pezzoli e Isabella Fabbri in collaborazione con Luciana Finessi e Cristina Vellucci, è realizzata dall’Assessorato Agricoltura della Regione Emilia-Romagna e dall’Istituto per i Beni Culturali.
L’Ente Delta Padano, posto alle dirette dipendenze del ministero dell’Agricoltura e delle Foreste, si impegnò negli anni Cinquanta e Sessanta in nuovi interventi di bonifica (oltre a quelli già attuati nell’Ottocento e durante il periodo fascista) e soprattutto nell’ esproprio e nell’ assegnazione delle ‘terre nuove’ rese coltivabili alle popolazioni del Delta. L’obiettivo era quello di modernizzare e dare un futuro a un’area tradizionalmente depressa e povera, trasformando braccianti e lavoratori a giornata in piccoli proprietari terrieri e coltivatori diretti.
Divenuto Ente Delta Padano nel 1966, e, dopo la nascita della Regione Emilia-Romagna, Ente Regionale di Sviluppo Agricolo (ERSA) nel 1977, l’Ente è stato soppresso nel 1993: funzioni residue, personale e patrimonio sono stati trasferiti all’Assessorato regionale Agricoltura.
All’interno dell’ingente patrimonio documentario spicca l’archivio fotografico che comprende oltre 55.000 fotografie, tra positivi, negativi e diapositive e 183 pellicole, tra film completi e materiali di lavorazione. L’archivio è conservato nella fototeca dell’Istituto Beni Culturali che negli ultimi anni si è incaricato di garantire la buona conservazione dei materiali e catalogare e digitalizzare tutte le immagini. Nel suo insieme esso costituisce una testimonianza rara e unica di un momento nodale dello sviluppo economico regionale nei suoi molteplici aspetti: la reinvenzione di un territorio con tutte le conseguenze di ordine naturalistico e ambientale, le trasformazioni economiche e sociali, la storia politica dei primi decenni del secondo dopoguerra e dei governi centristi che si sono succeduti nel periodo, la costruzione del consenso, l’iconografia del privato.
Alla mostra si accompagna un catalogo edito da Editrice Compositori di Bologna.
http://www.ibc.regione.emilia-romagna.it/wcm/ibc/gallery/gallery_testata/zucco.htm
L'allestimento della mostra propone una selezione di 60 fotografie tratte dall’archivio fotografico dell’Ente per la Colonizzazione del Delta Padano istituito nel 1951 per gestire nei territori del Delta la riforma agraria sulla base della “legge stralcio” dell’anno precedente.
La mostra, curata da Priscilla Zucco, Stefano Pezzoli e Isabella Fabbri in collaborazione con Luciana Finessi e Cristina Vellucci, è realizzata dall’Assessorato Agricoltura della Regione Emilia-Romagna e dall’Istituto per i Beni Culturali.
L’Ente Delta Padano, posto alle dirette dipendenze del ministero dell’Agricoltura e delle Foreste, si impegnò negli anni Cinquanta e Sessanta in nuovi interventi di bonifica (oltre a quelli già attuati nell’Ottocento e durante il periodo fascista) e soprattutto nell’ esproprio e nell’ assegnazione delle ‘terre nuove’ rese coltivabili alle popolazioni del Delta. L’obiettivo era quello di modernizzare e dare un futuro a un’area tradizionalmente depressa e povera, trasformando braccianti e lavoratori a giornata in piccoli proprietari terrieri e coltivatori diretti.
Divenuto Ente Delta Padano nel 1966, e, dopo la nascita della Regione Emilia-Romagna, Ente Regionale di Sviluppo Agricolo (ERSA) nel 1977, l’Ente è stato soppresso nel 1993: funzioni residue, personale e patrimonio sono stati trasferiti all’Assessorato regionale Agricoltura.
All’interno dell’ingente patrimonio documentario spicca l’archivio fotografico che comprende oltre 55.000 fotografie, tra positivi, negativi e diapositive e 183 pellicole, tra film completi e materiali di lavorazione. L’archivio è conservato nella fototeca dell’Istituto Beni Culturali che negli ultimi anni si è incaricato di garantire la buona conservazione dei materiali e catalogare e digitalizzare tutte le immagini. Nel suo insieme esso costituisce una testimonianza rara e unica di un momento nodale dello sviluppo economico regionale nei suoi molteplici aspetti: la reinvenzione di un territorio con tutte le conseguenze di ordine naturalistico e ambientale, le trasformazioni economiche e sociali, la storia politica dei primi decenni del secondo dopoguerra e dei governi centristi che si sono succeduti nel periodo, la costruzione del consenso, l’iconografia del privato.
Alla mostra si accompagna un catalogo edito da Editrice Compositori di Bologna.
http://www.ibc.regione.emilia-romagna.it/wcm/ibc/gallery/gallery_testata/zucco.htm
Consegnato a Franco Pannuti il Premio Provincia 2012
Si è tenuta venerdì pomeriggio nella Sala del Consiglio di Palazzo Malvezzi la cerimonia di consegna del Premio Provincia di Bologna 2012 al presidente onorario dell'Ant Franco Pannuti.
Dopo i saluti e i ringraziamenti del presidente del Consiglio Stefano Caliandro ai numerosi ospiti presenti in aula e la prolusione del professor Andrea Martoni, direttore dell'unità operativa di Oncologia medica del Policlinico Sant'Orsola-Malpighi, la presidente Beatrice Draghetti ha letto la motivazione ufficiale e consegnato il premio a Pannuti.
"Questo riconoscimento così importante e apprezzato - ha affermato Pannuti - premia forse qualche mio merito, ma è sicuramente un segno di alto valore della considerazione della comunità che voi rappresentate, nei confronti dell'ANT, di tutti i suoi operatori e, soprattutto, dei suoi assistiti".
"ll professor Franco Pannuti, - come sottolineato nella motivazione - ha contribuito significativamente alla diffusione dell'assistenza medica a domicilio dei pazienti affetti da patologie oncologiche e svolge un'azione costante per l'umanizzazione della medicina. Nel 1978 per sua iniziativa nasce l'Associazione nazionale tumori (Ant) e viene promosso il "Progetto Eubiosia": l'assistenza socio-sanitaria domiciliare gratuita ai sofferenti di tumore e alle loro famiglie, effettuata dai 20 Ospedali domiciliari oncologici (Odo-Ant) che in 9 Regioni d'Italia assistono quotidianamente migliaia di pazienti, in modo completamente gratuito".
www.provincia.bologna.it/consiglio-online
Dopo i saluti e i ringraziamenti del presidente del Consiglio Stefano Caliandro ai numerosi ospiti presenti in aula e la prolusione del professor Andrea Martoni, direttore dell'unità operativa di Oncologia medica del Policlinico Sant'Orsola-Malpighi, la presidente Beatrice Draghetti ha letto la motivazione ufficiale e consegnato il premio a Pannuti.
"Questo riconoscimento così importante e apprezzato - ha affermato Pannuti - premia forse qualche mio merito, ma è sicuramente un segno di alto valore della considerazione della comunità che voi rappresentate, nei confronti dell'ANT, di tutti i suoi operatori e, soprattutto, dei suoi assistiti".
"ll professor Franco Pannuti, - come sottolineato nella motivazione - ha contribuito significativamente alla diffusione dell'assistenza medica a domicilio dei pazienti affetti da patologie oncologiche e svolge un'azione costante per l'umanizzazione della medicina. Nel 1978 per sua iniziativa nasce l'Associazione nazionale tumori (Ant) e viene promosso il "Progetto Eubiosia": l'assistenza socio-sanitaria domiciliare gratuita ai sofferenti di tumore e alle loro famiglie, effettuata dai 20 Ospedali domiciliari oncologici (Odo-Ant) che in 9 Regioni d'Italia assistono quotidianamente migliaia di pazienti, in modo completamente gratuito".
www.provincia.bologna.it/consiglio-online
Il presidente dell'Europarlamento a Marzabotto "Sconvolto dalla brutalità dei nazisti"
Martin Schulz parla sia in tedesco sia in italiano ai superstiti della strage del 1944: "Uno dei crimini peggiori della Seconda guerra mondiale. Sono figlio di un soldato della Wehrmacht: dopo quello che è successo è un miracolo essere accolto come amico". Il sopravvissuto: "E' una brava persona"
"Non sono qui solo come Presidente del Parlamento europeo ma anche come tedesco": il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, omaggia le vittime dell'eccidio di Marzabotto, compiuto dai nazifascisti nell'autunno del 1944. Nella località sulle colline bolognesi persero la vita centinaia di persone. "Sono il figlio di un soldato della Wehrmacht: oggi un figlio tedesco di un soldato tedesco può essere qui come rappresentante di un'Europa internazionale. Questa è l'Europa. Dopo tutto ciò che è successo, è un miracolo essere accolto come un amico. Per questo regalo, perchè lo considero un regalo, vi sarò grato tutta la mia vita, grazie".
"Crudeltà inimmaginabile". Schulz - protagonista involontario di una battuta al Parlamento europeo di Silvio Berlusconi, "In Italia c'è un produttore che sta preparando un film sui campi di concentramento nazisti, la proporrò per il ruolo di kapò", gli disse l'ex premier, correva l'anno 2003 - sta portando avanti un tour istituzionale in Italia e oggi ricorda la strage di Marzabotto, "uno dei crimini peggiori della seconda guerra mondiale - lo ha definito lo stesso Schulz - nel quale una divisione dei nazisti ha assassinato crudelmente 800 persone tra donne, bambini e anziani". Schulz, che ha parlato sia in tedesco sia in italiano, si è detto "sconvolto e confuso per la brutalità dei tedeschi" e, rivolgendosi al sindaco di Marzabotto, Romano Franchi, e a uno dei sopravvissuti della strage, Francesco Pirini, che perse 14 familiari, alle Autorità e ad una scolaresca presente alla cerimonia, ha definito inimmaginabile "la crudeltà di quell'evento".
"Tenere viva la memoria". Ma Schulz ha voluto portare parole di riconciliazione. "I tedeschi di oggi - ha detto - non hanno una colpa personale in questi crimini, ma una grande responsabilità, quella di tenere viva la memoria e che questi crimini commessi dalla mia nazione non vengano mai dimenticati".
Il sopravvissuto. Ferruccio Lassi, classe 1928, è uno dei sopravvissuti della strage del '44: fa fatica a perdonare e non riesce a trattenere le lacrime. Di Schulz, col quale ha avuto anche un breve incontro, dice: "E' una brava persona, prende a cuore le cose, ho avuto una ottima impressione".
La visita in Italia. Il nuovo presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, ha scelto l'Italia per la sua prima visita ufficiale. E' nel nostro Paese da giovedì; ha già incontrato il Capo dello Stato Giorgio Napolitano, il premier Mario Monti, e i presidenti delle Camere Gianfranco Fini e Renato Schifani.
( Da "La Repubblica - Bologna" del 25 febbraio 2012)
"Non sono qui solo come Presidente del Parlamento europeo ma anche come tedesco": il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, omaggia le vittime dell'eccidio di Marzabotto, compiuto dai nazifascisti nell'autunno del 1944. Nella località sulle colline bolognesi persero la vita centinaia di persone. "Sono il figlio di un soldato della Wehrmacht: oggi un figlio tedesco di un soldato tedesco può essere qui come rappresentante di un'Europa internazionale. Questa è l'Europa. Dopo tutto ciò che è successo, è un miracolo essere accolto come un amico. Per questo regalo, perchè lo considero un regalo, vi sarò grato tutta la mia vita, grazie".
"Crudeltà inimmaginabile". Schulz - protagonista involontario di una battuta al Parlamento europeo di Silvio Berlusconi, "In Italia c'è un produttore che sta preparando un film sui campi di concentramento nazisti, la proporrò per il ruolo di kapò", gli disse l'ex premier, correva l'anno 2003 - sta portando avanti un tour istituzionale in Italia e oggi ricorda la strage di Marzabotto, "uno dei crimini peggiori della seconda guerra mondiale - lo ha definito lo stesso Schulz - nel quale una divisione dei nazisti ha assassinato crudelmente 800 persone tra donne, bambini e anziani". Schulz, che ha parlato sia in tedesco sia in italiano, si è detto "sconvolto e confuso per la brutalità dei tedeschi" e, rivolgendosi al sindaco di Marzabotto, Romano Franchi, e a uno dei sopravvissuti della strage, Francesco Pirini, che perse 14 familiari, alle Autorità e ad una scolaresca presente alla cerimonia, ha definito inimmaginabile "la crudeltà di quell'evento".
"Tenere viva la memoria". Ma Schulz ha voluto portare parole di riconciliazione. "I tedeschi di oggi - ha detto - non hanno una colpa personale in questi crimini, ma una grande responsabilità, quella di tenere viva la memoria e che questi crimini commessi dalla mia nazione non vengano mai dimenticati".
Il sopravvissuto. Ferruccio Lassi, classe 1928, è uno dei sopravvissuti della strage del '44: fa fatica a perdonare e non riesce a trattenere le lacrime. Di Schulz, col quale ha avuto anche un breve incontro, dice: "E' una brava persona, prende a cuore le cose, ho avuto una ottima impressione".
La visita in Italia. Il nuovo presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, ha scelto l'Italia per la sua prima visita ufficiale. E' nel nostro Paese da giovedì; ha già incontrato il Capo dello Stato Giorgio Napolitano, il premier Mario Monti, e i presidenti delle Camere Gianfranco Fini e Renato Schifani.
( Da "La Repubblica - Bologna" del 25 febbraio 2012)
giovedì 16 febbraio 2012
MUSEO DI ANTROPOLOGIA
II primo nucleo del Museo di Antropologia, annesso allo stesso Istituto, risale al 1908, quando fu istituita la cattedra di Antropologia nell’Università di Bologna affidata a Fabio Frassetto. Il Museo, dapprima allestito in due sale di Palazzo Poggi in via Zamboni 33, dove aveva sede l’Istituto di Antropologia, fu trasferito nel 1933 assieme all’Istituto in via Selmi in spazi più ampi dove trovarono migliore sistemazione reperti e collezioni acquisite nel corso degli anni mediante acquisti, scambi o donazioni.
Nel 1991, il Museo viene inaugurato con nuovo allestimento e aperto al pubblico.
L’attuale struttura prevede tre sezioni:
“Paleoantropologia e Preistoria”;
“Strumenti antropometrici di interesse storico”;
“Uomo e ambiente”.
Sezione “Paleoantropologia e Preistoria”Numerose bacheche espongono calchi di reperti che documentano le principali fasi evolutive del genere umano dagli Australopiteci ad Homo sapiens sapiens. I numerosi reperti sono accompagnati da ricostruzioni ambientali, immagini e manufatti che permettono di avvicinarsi all’evoluzione dell’uomo negli aspetti biologici e culturali.
Fra i vari reperti si noti lo scheletro dell’australopitecina Lucy di particolare efficacia dal punto di vista didattico. La sezione comprende, inoltre, manufatti e resti umani neolitici attestanti forme rituali (Fornace Cappuccini-Forli), altri reperti di popolazioni del Neolitico, fra cui quelli di Passo di Corvo in Puglia, numerosi manufatti paleolitici ritrovati nella zona di Ozzano Emilia (Bologna) e resti scheletrici della grotta del Farneto (Bologna) e di insediamenti villanoviani della provincia di Bologna. La prima sezione è dotata di un sussidio multimediale - L' Evoluzione dell' Uomo - che permette di avvicinarsi in modo interattivo allo studio della Paleontologia.
Museo di Antropologia
Nel 1991, il Museo viene inaugurato con nuovo allestimento e aperto al pubblico.
L’attuale struttura prevede tre sezioni:
“Paleoantropologia e Preistoria”;
“Strumenti antropometrici di interesse storico”;
“Uomo e ambiente”.
Sezione “Paleoantropologia e Preistoria”Numerose bacheche espongono calchi di reperti che documentano le principali fasi evolutive del genere umano dagli Australopiteci ad Homo sapiens sapiens. I numerosi reperti sono accompagnati da ricostruzioni ambientali, immagini e manufatti che permettono di avvicinarsi all’evoluzione dell’uomo negli aspetti biologici e culturali.
Fra i vari reperti si noti lo scheletro dell’australopitecina Lucy di particolare efficacia dal punto di vista didattico. La sezione comprende, inoltre, manufatti e resti umani neolitici attestanti forme rituali (Fornace Cappuccini-Forli), altri reperti di popolazioni del Neolitico, fra cui quelli di Passo di Corvo in Puglia, numerosi manufatti paleolitici ritrovati nella zona di Ozzano Emilia (Bologna) e resti scheletrici della grotta del Farneto (Bologna) e di insediamenti villanoviani della provincia di Bologna. La prima sezione è dotata di un sussidio multimediale - L' Evoluzione dell' Uomo - che permette di avvicinarsi in modo interattivo allo studio della Paleontologia.
Museo di Antropologia
MoMe: due giornate di mostra/mercato
Scalo San Donato presenta il MoMe
la Mostra-Mercato di oggetti artigianali
per rispondere in maniera creativa alla crisi
Sabato 18 e domenica 19 Febbraio 2012, dalle 18 alle 24
c/o Scalo San Donato Via Larga 49, Bologna
Ingresso gratuito
L’associazione Planimetrie Culturali, con il Patrocinio del Quartiere San Donato di Bologna, presenta MoMe: due giornate di mostra/mercato per riscoprire e valorizzare il mondo delle autoproduzioni e del recupero.
Il MoMe si concluderà con il concerto manuche-gipsy jazz degli Honolulu Swing.
L'appuntamento per gli appassionati dell'home made e della recycle-art (manufatti prodotti attraverso materiali di recupero) è sabato 18 e domenica 19 febbraio, dalle 18 alle 24 negli spazi dello Scalo San Donato.
Qui troveranno, dislocati fra i il secondo e il terzo piano dello stabile di via Larga, una lunga serie di banchetti e postazioni dove verranno esposti strani oggetti, abbigliamento e accessori unici, elementi di arredo ispirati al recupero e all'eco-design, cibo biologico e prodotti erboristici ispirati alle ricette delle nonne.
Planimetrie Culturali ama e promuove il lavoro artigianale, sopratutto quello basato sulla trasformazione di materiali di recupero in quanto fin dalla sua fondazione, il riciclo è il cavallo di battaglia dell'associazione.
L'associazione culturale è nota in città per le “bonifiche culturali” degli spazi abbandonati e/o in disuso e ormai da 7 anni porta avanti attività di riqualificazione a budget 0, partendo dal riutilizzo dei materiali recuperati all'interno degli spazi, per ottimizzare le risorse e limitare gli sprechi.
Domenica 19 alle ore 21 il MoMe si conclude con il live degli Honolulu Swing- Gipsy Jazz Neter Calafati composto da Lorenzo Vuolo alla chitarra solista; Carlo Montanari alle chitarre ritmiche; Emiliano Bozzi al contrabbasso e Gabriele Merli al Saxofono. Gli Honolulu Swing nascono dall’incontro tra musicisti accomunati dalla passione per la musica Manouche, detta anche Gipsy Jazz.
Il termine Manouche è l’autonimo con cui si definiscono le popolazioni nomadi presenti nel nord Europa (Francia, Belgio ,Germania), ma ha iniziato a definire un vero e proprio genere musicale da quando negli anni ’30 un manouche di nome Django Reinhardt, con il suo Le Quintette du Hot Club de France, mescolando le tradizioni musicali della sua gente con i primi echi della musica afroamericana diede vita a quello che è considerato il primo jazz europeo. Una musica caratterizzata dal virtuosismo delle improvvisazioni degli strumenti solisti, in origine chitarra e violino, e da una solida sezione ritmica (la pompe) di due chitarre e contrabbasso.
Gli Honolulu Swing riprendono la formazione tipica del quintetto inserendo il saxofono soprano al posto del più classico violino contaminando quindi il genere musicale tradizionale con delle sonorità più moderne. Il gruppo propone una serie di brani classici appartenenti al repertorio di Django e dei più famosi chitarristi manouche oltre ad alcune composizioni originali. A breve l’uscita del loro primo album registrato allo studio Bunker di Rubiera con la partecipazione del violinista irlandese Column Petit.
Partecipano al MoMe:
L’OCCHIO DEL BAOBAB – prodotti erboristici auto-prodotti: creme, pomate curative, saponi, lozioni, con ingredienti base acquistati in cooperative di donne africane.
ART ‘i’ FIZIO – artigiano dei metalli: accessori e piccole sculture magiche realizzate in rame, ottone e metalli vari.
BOTTEGA delle ANOMALIE – produzioni ed installazioni di arredo-design di Michele Ruscitto: oggetti d’illuminazione, specchi, piccoli complementi d'arredo realizzati fondendo tecniche e materiali vari ed inserendo concezioni di riciclo, naturopatia ed ecologia. Inoltre il laboratorio realizza oggetti originali da indossare per qualsiasi evento ma anche strutture per spettacoli circensi e teatrali.
CAMOZ - Recycled Sail Design di Camilla Morelli: nasce nel 2009 con l'intento di creare una linea di accessori alternativi di qualità attraverso il riciclo di materiale proveniente dal settore nautico.
CESARE LISSIDINI – Scritte ironiche, serigrafate su t-shirt. Gli ultimi lavori ‘ironically alcoholic’ sono quelli della serie Cesarum e Grappa e Vinci.
DANILA – oggetti e bigiotteria in fimo e riciclo stoffe.
ENZA FIORE – Cappelli che nascono dalla passione per i tessuti e la ricerca dei colori, studio di forme e fantasie diverse. Soddisfano l’esigenza di isolare dal freddo e fondono armoniosamente funzionalità ed estetica.
IL RUSCO FREE ART – creatività e riciclo si fondono per realizzare manufatti unici e eco-sostenibili, un progetto chein sede in Toscana, presso Il Rusco Free Art (Castel del Piano (GR)), un punto di appoggio per chiunque voglia diffondere la propria arte.
ISABELLA – alta cucina a base di piatti naturali, gustosi preparati con amore e passione.
PERRY – artigiano del cuoio e della pelle: scarpe, cinture, borse e tanto altro VIOLA e BEPPE – alla riscoperta di una vita autosufficiente e naturale , propongono il loro ottimo Seitan fatto da loro con acqua di montagna e farina Bio.
CANA2S - lettura ed interpretazione dei tarocchi (Arcani Maggiori) con carte di Avalan x rispondere a domande e dubbi.
Ufficio Stampa Associazione Planimetrie Culturali
Mariagrazia Canu - 340.6446013 - mariagrazia.canu@gmail.com
Info: 347 1321000
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